L'orto botanico della
Scuola Medica Salernitana

Nel cuore del centro antico e in un punto panoramico che affaccia sull’intero golfo di Salerno e la Costiera Amalfitana, è imperdibile una visita al meraviglioso Giardino della Minerva.

Il Giardino della Minerva oggi è infatti considerato tra le principali attrazioni della città.

Si trova in una zona denominata nel Medioevo “Plaium montis” a metà strada di un ideale percorso che si sviluppa lungo l‘asse degli orti cinti e terrazzati che dalla Villa comunale salgono verso il Castello di Arechi.

La Storia del Giardino della Minerva

Il “viridario” fu proprietà della famiglia Silvatico sin dal XII secolo, come testimonia una pergamena conservata nell‘archivio della Badia di Cava de’Tirreni.

In seguito, nel primo ventennio del 1300, il maestro Matteo Silvatico, vi istituì un Giardino dei semplici, antesignano di tutti i futuri Orti botanici d’Europa.

In questo spazio di straordinario valore culturale erano coltivate alcune delle piante da cui si ricavavano i princìpi attivi impiegati a scopo terapeutico.

Matteo Silvatico qui svolgeva anche attività didattica per mostrare agli allievi della Scuola Medica Salernitana le piante con il loro nome e caratteristiche.

Il giardino medievale, nel corso d’una recente campagna di indagini archeologiche, è stato rinvenuto a circa due metri di profondità sotto l‘attuale piano di calpestio.

Dopo un egregio lavoro di restauro, quello che appare evidente al visitatore è un’interessante serie d‘elementi riconducibili al periodo che va tra il XVII ed il XVIII secolo.

La più caratteristica è una lunga scalinata, sottolineata da pilastri a pianta cruciforme, che sorreggono una pergola di legno.

La “scalea” collega ed inquadra visivamente i diversi livelli del giardino è costruita sulle mura antiche della città e permette un’ampia e privilegiata visione del mare, del Centro storico e delle colline.


La Storia del Giardino della Minerva

Il “viridario” fu proprietà della famiglia Silvatico sin dal XII secolo, come testimonia una pergamena conservata nell‘archivio della Badia di Cava de’Tirreni.

In seguito, nel primo ventennio del 1300, il maestro Matteo Silvatico, vi istituì un Giardino dei semplici, antesignano di tutti i futuri Orti botanici d’Europa.

In questo spazio di straordinario valore culturale erano coltivate alcune delle piante da cui si ricavavano i princìpi attivi impiegati a scopo terapeutico.

Matteo Silvatico qui svolgeva anche attività didattica per mostrare agli allievi della Scuola Medica Salernitana le piante con il loro nome e caratteristiche.

Il giardino medievale, nel corso d’una recente campagna di indagini archeologiche, è stato rinvenuto a circa due metri di profondità sotto l‘attuale piano di calpestio.

Dopo un egregio lavoro di restauro, quello che appare evidente al visitatore è un’interessante serie d‘elementi riconducibili al periodo che va tra il XVII ed il XVIII secolo.

La più caratteristica è una lunga scalinata, sottolineata da pilastri a pianta cruciforme, che sorreggono una pergola di legno.

La “scalea” collega ed inquadra visivamente i diversi livelli del giardino è costruita sulle mura antiche della città e permette un’ampia e privilegiata visione del mare, del Centro storico e delle colline.


Come arrivare al Giardino della Minerva